Novena di Natale – VIII – Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace
I. LUCERNARIO
CANTO INVITATORIO
Rit. Ecco il Signore viene: venite, adoriamo.
- Rallegrati, popolo di Dio, ed esulta di gioia, città di Sion:
*ecco, verrà il Signore e ci sarà grande luce in quel giorno
e i monti stilleranno dolcezza; scorrerà latte e miele tra i colli
perché verrà il gran profeta ed egli rinnoverà Gerusalemme. Rit.
2. In quel giorno manderà il Signore stesso un segno dal cielo
* e una vergine darà alla luce un figlio.
Sarà chiamato “Dio con noi”, si nutrirà di panna e miele
e governerà con giustizia tutti i popoli del mondo. Rit.
SEGNO DELLA CROCE [G = guida; T = tutti]
G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
INVOCAZIONI – 22 dicembre
G. Nascerà per noi un bambino, sarà chiamato Dio potente,
T. e saranno in lui benedette tutte le nazioni del mondo (cfr. Is 9,6; Sal 72,17).
ACCENSIONE DELLA LAMPADA
G. La lampada accesa sia il segno dell’attesa gioiosa del Signore,
la sua luce illumini il nostro cammino e ci indichi la via che conduce a Cristo.
T. Noi accendiamo questi ceri: tu, Signore, accendi la nostra fede,
ravviva la nostra carità, aumenta la nostra speranza
perché siamo pronti, quando Cristo verrà nella gloria,
a entrare nel tuo Regno di luce. Amen
Si accende, se possibile, una candela preparata nel luogo della preghiera.
Durante l’accensione della candela cantiamo, se possibile, il canto proposto:
IL SIGNORE È LA LUCE
1. Il Signore è la luce che vince la notte! Gloria, gloria! Cantiamo al Signore! (2v)
2. Il Signore è la luce che illumina il mondo! Gloria, gloria! Cantiamo al Signore! (2v)
3. Il Signore è la luce che guida verso il Regno! Gloria, gloria! Cantiamo al Signore! (2v)
G. Preghiamo. (Colletta per le ferie del TO, n. 24)
O Cristo, stella radiosa del mattino,
incarnazione dell’infinito amore,
salvezza sempre invocata e sempre attesa,
tutta la Chiesa ora ti grida come la sposa pronta per le nozze:
vieni, Signore Gesù, unica speranza del mondo.
Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
T. Amen
II. LITURGIA DELLA PAROLA
Dal libro del profeta Isaia (52,7.9-10)
Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero che annuncia la pace,
del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza,
che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».
Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutte le nazioni;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio.
Catechesi sulla speranza (Udienza generale di papa Francesco del 14.12.16)
Ci stiamo avvicinando al Natale, e il profeta Isaia ancora una volta ci aiuta ad aprirci alla speranza accogliendo la Buona Notizia della venuta della salvezza.
Queste parole di Isaia, su cui vogliamo soffermarci un po’, fanno riferimento al miracolo della pace, e lo fanno in un modo molto particolare, ponendo lo sguardo non sul messaggero ma sui suoi piedi che corrono veloci: «Come sono belli sui monti i piedi del messaggero…».
Sembra lo sposo del Cantico dei Cantici che corre dalla sua amata: «Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline» (Ct 2,8). Così anche il messaggero di pace corre, portando il lieto annuncio di liberazione, di salvezza, e proclamando che Dio regna. (…)
Sono questi, fratelli e sorelle, i motivi della nostra speranza. Quando tutto sembra finito, quando, di fronte a tante realtà negative, la fede si fa faticosa e viene la tentazione di dire che niente più ha senso, ecco invece la bella notizia portata da quei piedi veloci: Dio sta venendo a realizzare qualcosa di nuovo, a instaurare un regno di pace; Dio ha “snudato il suo braccio” e viene a portare libertà e consolazione. Il male non trionferà per sempre, c’è una fine al dolore. La disperazione è vinta perché Dio è tra noi.
E anche noi siamo sollecitati a svegliarci un po’, come Gerusalemme, secondo l’invito che le rivolge il profeta; siamo chiamati a diventare uomini e donne di speranza, collaborando alla venuta di questo Regno fatto di luce e destinato a tutti, uomini e donne di speranza. (…) E per questo dobbiamo pregare, perché Dio ci dia ogni giorno la speranza e la dia a tutti, quella speranza che nasce quando vediamo Dio nel presepio a Betlemme. Il messaggio della Buona Notizia che ci è affidato è urgente, dobbiamo anche noi correre come il messaggero sui monti, perché il mondo non può aspettare, l’umanità ha fame e sete di giustizia, di verità, di pace.
E vedendo il piccolo Bambino di Betlemme, i piccoli del mondo sapranno che la promessa si è compiuta, il messaggio si è realizzato. In un bimbo appena nato, bisognoso di tutto, avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia, è racchiusa tutta la potenza del Dio che salva.
Se la novena è celebrata in famiglia, si può fare un momento di condivisione.
ANTIFONA (al Benedictus o al Magnificat) – 22 dicembre
O Re delle genti, atteso da tutte le nazioni,
pietra angolare che riunisci i popoli in uno:
vieni e salva l’uomo
che hai formato dalla terra.
BENEDICTUS (se la preghiera si svolge al mattino) oppure MAGNIFICAT (se la preghiera si svolge alla sera).
BENEDICTUS (Lc 1, 68-79)
Benedetto il Signore Dio d’Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri*
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo*
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge,
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell’ombra della morte
e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
MAGNIFICAT (Lc 1, 46-55)
L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
INTERCESSIONI
Si possono fare delle preghiere spontanee oppure possiamo scegliere di pregare in particolare per una intenzione ogni giorno, per es. oggi:
Preghiamo il Signore perché preservi nella comunione e nella pace la nostra comunità e tutti i suoi membri.
Facciamo un breve momento di silenzio e poi concludiamo con la preghiera del Signore:
PADRE NOSTRO
CONCLUSIONE
G. Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
T. Amen.
G. Il Signore rende sicuri i nostri passi e ci guida verso il suo Regno.
Con le lampade accese andiamo incontro a Cristo Signore.
T. Amen. Rendiamo grazie a Dio.
Invochiamo l’intercessione di Maria rivolgendoci a lei con questa antichissima preghiera:
G. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio:
T. non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova
e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.