Novena di Natale 2021 – IV – Ecco, io faccio nuove tutte le cose

I. LUCERNARIO

CANTO INVITATORIO

 Rit.      Ecco il Signore viene: venite, adoriamo.

  1. Rallegrati, popolo di Dio, ed esulta di gioia, città di Sion:
    *ecco, verrà il Signore e ci sarà grande luce in quel giorno
    e i monti stilleranno dolcezza; scorrerà latte e miele tra i colli
    perché verrà il gran profeta ed egli rinnoverà Gerusalemme.         Rit.

2. Un nuovo germoglio spunterà dal tronco di Iesse e lo Spirito del Signore verrà su di lui.
* Stenderà la sua mano e radunerà i dispersi d’Israele.
Vedranno la sua pace i popoli del mondo e come a stella guarderanno

SEGNO DELLA CROCE           [G = guida; T = tutti]
G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.

INVOCAZIONI – 18 dicembre
G. L’atteso dei popoli verrà senza tardare; non ci sarà più timore sulla nostra terra:
T. egli è il nostro Salvatore       (cfr. Eb 10,37).

ACCENSIONE DELLA LAMPADA
G. La lampada accesa sia il segno dell’attesa gioiosa del Signore,
la sua luce illumini il nostro cammino e ci indichi la via che conduce a Cristo.

T. Noi accendiamo questi ceri: tu, Signore, accendi la nostra fede,
ravviva la nostra carità, aumenta la nostra speranza
perché siamo pronti, quando Cristo verrà nella gloria,
a entrare nel tuo Regno di luce. Amen

Si accende, se possibile, una candela preparata nel luogo della preghiera.
Durante l’accensione della candela cantiamo, se possibile, il canto proposto:

IL SIGNORE È LA LUCE
1. Il Signore è la luce che vince la notte! Gloria, gloria! Cantiamo al Signore! (2v)

2. Il Signore è la luce che illumina il mondo! Gloria, gloria! Cantiamo al Signore! (2v)

3. Il Signore è la luce che guida verso il Regno! Gloria, gloria! Cantiamo al Signore! (2v)

G. Preghiamo.                       (Colletta per le ferie del TO, n. 24)
O Cristo, stella radiosa del mattino,
incarnazione dell’infinito amore,
salvezza sempre invocata e sempre attesa,
tutta la Chiesa ora ti grida come la sposa pronta per le nozze:
vieni, Signore Gesù, unica speranza del mondo.
Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
T. Amen

II. LITURGIA DELLA PAROLA 

Dal libro dell’Apocalisse (21,1-5)

Vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più. 2E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:
«Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
4E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate».
E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».
E soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e vere».

Catechesi sulla speranza (Udienza generale di papa Francesco del 23.08.17)

La speranza cristiana si basa sulla fede in Dio che sempre crea novità nella vita dell’uomo, crea novità nella storia, crea novità nel cosmo. Il nostro Dio è il Dio che crea novità, perché è il Dio delle sorprese. (…)

Le pagine finali della Bibbia ci mostrano l’orizzonte ultimo del cammino del credente: la Gerusalemme del Cielo, la Gerusalemme celeste. Essa è immaginata anzitutto come una immensa tenda, dove Dio accoglierà tutti gli uomini per abitare definitivamente con loro (Ap 21,3). E questa è la nostra speranza. E cosa farà Dio, quando finalmente saremo con Lui? Userà una tenerezza infinita nei nostri confronti, come un padre che accoglie i suoi figli che hanno a lungo faticato e sofferto. Giovanni, nell’Apocalisse, profetizza: «Ecco la tenda di Dio con gli uomini! [… Egli] asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate […] Ecco io faccio nuove tutte le cose!» (21,3-5). Il Dio della novità!

Provate a meditare questo brano della Sacra Scrittura non in maniera astratta, ma dopo aver letto una cronaca dei nostri giorni, dopo aver visto il telegiornale o la copertina dei giornali, dove ci sono tante tragedie, dove si riportano notizie tristi a cui tutti quanti rischiamo di assuefarci. (…) Provate a pensare ai volti dei bambini impauriti dalla guerra, al pianto delle madri, ai sogni infranti di tanti giovani, ai profughi che affrontano viaggi terribili, e sono sfruttati tante volte … La vita purtroppo è anche questo. Qualche volta verrebbe da dire che è soprattutto questo.

Può darsi. Ma c’è un Padre che piange con noi; c’è un Padre che piange lacrime di infinita pietà nei confronti dei suoi figli. Noi abbiamo un Padre che sa piangere, che piange con noi. Un Padre che ci aspetta per consolarci, perché conosce le nostre sofferenze e ha preparato per noi un futuro diverso. Questa è la grande visione della speranza cristiana, che si dilata su tutti i giorni della nostra esistenza, e ci vuole risollevare. (…) Noi crediamo e sappiamo che la morte e l’odio non sono le ultime parole pronunciate sulla parabola dell’esistenza umana.

Il cristiano sa che il Regno di Dio, la sua Signoria d’amore sta crescendo come un grande campo di grano (…) Il futuro non ci appartiene, ma sappiamo che Gesù Cristo è la più grande grazia della vita: è l’abbraccio di Dio che ci attende alla fine, ma che già ora ci accompagna e ci consola nel cammino. Lui ci conduce alla grande “tenda” di Dio con gli uomini (cfr Ap 21,3), con tanti altri fratelli e sorelle, e porteremo a Dio il ricordo dei giorni vissuti quaggiù. E sarà bello scoprire in quell’istante che niente è andato perduto, nessun sorriso e nessuna lacrima. Per quanto la nostra vita sia stata lunga, ci sembrerà di aver vissuto in un soffio. E che la creazione non si è arrestata al sesto giorno della Genesi, ma ha proseguito instancabile, perché Dio si è sempre preoccupato di noi. Fino al giorno in cui tutto si compirà, nel mattino in cui si estingueranno le lacrime, nell’istante stesso in cui Dio pronuncerà la sua ultima parola di benedizione: «Ecco – dice il Signore – io faccio nuove tutte le cose!» (v. 5). Sì, il nostro Padre è il Dio delle novità e delle sorprese. E quel giorno noi saremo davvero felici, e piangeremo. Sì: ma piangeremo di gioia.

BREVE MOMENTO DI SILENZIO

Se la novena è celebrata in famiglia, si può fare un momento di condivisione.

ANTIFONA (al Benedictus o al Magnificat) – 18 dicembre
O Signore, guida della casa d’Israele,
che sei apparso a Mosè nel fuoco di fiamma del roveto
e sul monte Sinai gli hai dato la legge:
vieni a liberarci con braccio potente.

BENEDICTUS (se la preghiera si svolge al mattino) oppure MAGNIFICAT (se la preghiera si svolge alla sera).

BENEDICTUS   (Lc 1, 68-79)
Benedetto il Signore Dio d’Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri*
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo*
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell’ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

MAGNIFICAT (Lc 1, 46-55)
L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

INTERCESSIONI
Si possono fare delle preghiere spontanee oppure possiamo scegliere di pregare in particolare per una intenzione ogni giorno, per es. oggi:
Preghiamo il Signore perché guidi e protegga papa Francesco, il nostro vescovo Giuseppe e tutta la nostra Chiesa fiorentina.

Facciamo un breve momento di silenzio e poi concludiamo con la preghiera del Signore:

PADRE NOSTRO

CONCLUSIONE
G. Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
T. Amen.

G. Il Signore rende sicuri i nostri passi e ci guida verso il suo Regno.
Con le lampade accese andiamo incontro a Cristo Signore.
T. Amen. Rendiamo grazie a Dio.

Invochiamo l’intercessione di Maria rivolgendoci a lei con questa antichissima preghiera:                  
G. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio:
T. non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova
e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.