Mercoledì 8 marzo – Prima settimana di Quaresima
Preghiera
Guarda, o Padre, il popolo a te consacrato, e fa’ che mortificando il corpo con l’astinenza si rinnovi nello spirito con il frutto delle buone opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Amen
La Parola del Papa
2. Il peccato ci acceca
La parabola è impietosa nell’evidenziare le contraddizioni in cui si trova il ricco (cfr v. 19). Questo personaggio, al contrario del povero Lazzaro, non ha un nome, è qualificato solo come “ricco”. La sua opulenza si manifesta negli abiti che indossa, di un lusso esagerato. La porpora infatti era molto pregiata, più dell’argento e dell’oro, e per questo era riservato alle divinità (cfr Ger 10,9) e ai re (cfr Gdc 8,26). Il bisso era un lino speciale che contribuiva a dare al portamento un carattere quasi sacro. Dunque la ricchezza di quest’uomo è eccessiva, anche perché esibita ogni giorno, in modo abitudinario: «Ogni giorno si dava a lauti banchetti» (v. 19). In lui si intravede drammaticamente la corruzione del peccato, che si realizza in tre momenti successivi: l’amore per il denaro, la vanità e la superbia.
(Dal Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2017)
R. Tu gradisci, Signore, il cuore penitente.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R.
Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocàusti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. R.
Preghiera finale
Liberati dal giogo del male
battezzati nell’acqua profonda,
noi giungiamo alla terra di prova
dove i cuori saran resi puri.
Dal paese d’Egitto ci hai tratti
e cammini con noi nel deserto
per condurci alla santa montagna
sulla quale s’innalza la Croce.
Tu sei l’acqua che sgorga dal sasso,
sei la manna che sazia la fame,
sei la nube che guida il cammino
e sei legge che illumina i cuori.
Su te, roccia che t’alzi fra noi,
troveremo difesa ed appoggio
e berremo alla fonte di vita
che ci lava dai nostri peccati.
Tu ci guidi nell’Esodo nuovo
alla gioia profonda di Pasqua:
dalla morte passando alla vita
giungeremo alla terra promessa. Amen.
(Monache Trappiste di Vitorchiano)