Esercizi spirituali nel quotidiano – I giorno

Martedì 22 novembre

PRATICARE LA GIUSTIZIA DARA’ LA PACE
Pace e giustizia: un’inscindibile connessione

  • STATIO – In silenzio, mettiamoci alla presenza del Signore

Invochiamo lo Spirito Santo (Card. Anastasio Ballestrero, † 1998)
Vieni, santo Spirito, vieni!
Irrompa il tuo amore
con la ricchezza della sua fecondità.
Diventi in me sorgente di vita,
la tua vita immortale.
Ma come presentarmi a te
senza rendermi totalmente disponibile,
docile, aperto alla tua effusione?
Signore, parlami tu: cosa vuoi che io faccia?
Sto attento al sussurro leggero del tuo Spirito
per comprendere quali sono i tuoi disegni,
per aprirmi alla misteriosa invasione
della tua misericordia.
Aiutami a consegnarti la mia vita
senza domandarti spiegazioni
e un gesto di amore, un gesto di fiducia
che ti muova a irrompere nella mia esistenza. Amen.

  • LECTIO – Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta

Facciamo silenzio, prima di ascoltare la Parola,
perché i nostri pensieri sono già rivolti verso la Parola;
facciamo silenzio, dopo l’ascolto della Parola,
perché questa ci parla ancora, vive e dimora in noi.
Facciamo silenzio la mattina presto,
perché Dio deve avere la prima Parola,
e facciamo silenzio prima di coricarci,
perché l’ultima Parola appartiene a Dio.
Facciamo silenzio solo per amore della Parola. (D. Bonhoeffer, † 1945)

Dal libro del profeta Isaia (32,1-8.15-20)
1Ecco, un re regnerà secondo giustizia
e i prìncipi governeranno secondo il diritto.
2Ognuno sarà come un riparo contro il vento
e un rifugio contro l’acquazzone,
come canali d’acqua in una steppa,
come l’ombra di una grande roccia su arida terra.
3Non saranno più accecati gli occhi di chi vede
e gli orecchi di chi sente staranno attenti.
4 Gli animi volubili si applicheranno a comprendere
e la lingua dei balbuzienti parlerà
spedita e con chiarezza.
5L’abietto non sarà più chiamato nobile
né l’imbroglione sarà detto gentiluomo,
6poiché l’abietto fa discorsi abietti
e il suo cuore trama iniquità,
per commettere empietà
e proferire errori intorno al Signore,
per lasciare vuoto lo stomaco dell’affamato
e far mancare la bevanda all’assetato.
7L’imbroglione – iniqui sono i suoi imbrogli –
macchina scelleratezze
per rovinare gli oppressi con parole menzognere,
anche quando il povero può provare il suo diritto.
8Il nobile invece si propone nobili disegni
e s’impegna a compiere nobili cose.
15Ma infine in noi sarà infuso uno spirito dall’alto;
allora il deserto diventerà un giardino
e il giardino sarà considerato una selva.
16Nel deserto prenderà dimora il diritto
e la giustizia regnerà nel giardino.
17Praticare la giustizia darà pace,
onorare la giustizia darà tranquillità e sicurezza per sempre.
18Il mio popolo abiterà in una dimora di pace,
in abitazioni tranquille,
in luoghi sicuri,
19anche se la selva cadrà
e la città sarà sprofondata.
20Beati voi! Seminerete in riva a tutti i ruscelli
e lascerete in libertà buoi e asini.

In ascolto del testo biblico
Lo sguardo del profeta sulla società e i suoi membri è lucido e realistico. Non si fa illusioni sulla natura umana, la conosce bene. Sa che ogni uomo è costantemente al bivio tra giustizia ed empietà. E se questo uomo è per giunta re, detiene quindi un potere assoluto, allora se sceglie una via di governo lontana dalla volontà divina si apre per il popolo un tempo difficile, di sconcerto, paura, immobilismo.
Il profeta sa anche che non sempre è questione di malvagità: a volte chi agisce con stupidità è più pericoloso di chi agisce con cattiveria, come la Scrittura spesso ripete. Il destino di un popolo sembra quindi legato a fattori arbitrari, che lo mettono in balia dei capricci dei potenti.

Il capitolo 32 del libro del profeta Isaia ci presenta però una situazione ben diversa, la situazione felice di una società nella quale regna la giustizia, dove ognuno sarà per l’altro “come un riparo contro il vento e un rifugio contro l’acquazzone, come canali d’acqua in una steppa, come l’ombra di una grande roccia su arida terra” (v.2 2) e dove non ci sarà più menzogna, indifferenza, travisamento della realtà, sovvertimento di ciò che è abietto e di ciò che è nobile. I cuori non saranno più chiusi, ma attenti a chi è nel bisogno, ai poveri, che non saranno lasciati soli.
Il profeta annuncia una giustizia stabile, duratura, una fraternità possibile: annuncia il tempo della salvezza futura (vv. 15-20), inaugurato dall’effusione di uno «spirito dall’alto», un’era nuova che coinvolgerà la natura e la società degli uomini, trasformandoli in luoghi di giustizia e perciò di pace, tranquillità, serenità.
Spirito, pace, giustizia sono strettamente connessi e si appoggiano sulla promessa escatologica, che rinvia ad un futuro compimento, ma non autorizza né il quietismo di chi attende magicamente il compimento dall’alto, né la rassegnazione di chi lo rinvia a un futuro ultramondano.

La pace, afferma con forza il profeta, non è frutto di un qualsiasi ordine, ma dell’ordine della giustizia, un progetto in continuo sviluppo di relazioni tra uomini «che aspirano ardentemente ad una giustizia sempre più perfetta» (GS 78). In questa direzione l’umanità deve mettersi in cammino con determinazione; in questa direzione ciascuno di noi è chiamato a camminare con fiducia, giorno dopo giorno, nelle grandi e nelle piccole scelte.
In questo progetto i poveri hanno un posto centrale, perché nella Scrittura la giustizia di Dio il cui frutto è la pace è prima di tutto giustizia verso i poveri.
La pace messianica è capace di sovvertire la realtà più negativa: non ci sarà deserto che non si possa trasformare in un giardino, non ci sarà realtà di cattività o colpa che non si tramuterà in libertà e perdono, non c’è precarietà che non possa divenire sicurezza. Per tutti, per ciascuno, per ciascuna.
Questa è la direzione della storia che i profeti hanno annunciato e che il Gesù, il Signore della storia, ha realizzato, il traguardo verso il quale la comunità cristiana cammina dialogando e collaborando «con tutti per stabilire tra gli uomini una pace fondata sulla giustizia e sull’amore e per apprestare i mezzi necessari per il suo raggiungimento» (GS 77), confermata e sostenuta dall’insegnamento del suo Maestro e Signore.

Camminiamo, dunque, insieme con fiducia.

  • MEDITATIO – La Parola risuoni nei nostri cuori

Leggiamo e rileggiamo il testo biblico perché la Parola risuoni nel nostro cuore.
Facciamo silenzio perché possiamo ascoltare il Signore.
Prendiamo una matita e sottolineiamo quello che ci colpisce in modo particolare nei testi che abbiamo letto, quello che vorremmo comprendere meglio o vivere con maggior impegno e profondità, quello che ci sorprende, quello ci infonde coraggio…. Entriamo nel testo biblico anche in questo semplice ma utile modo.

Proponiamo qui di seguito alcuni testi che possono essere utili per accompagnare la meditazione e riflettere durante la giornata.

Il Concilio Vaticano II
Il Concilio, condannata l’inumanità della guerra, intende rivolgere un ardente appello ai cristiani, affinché con l’aiuto di Cristo, autore della pace, collaborino con tutti per stabilire tra gli uomini una pace fondata sulla giustizia e sull’amore e per apprestare i mezzi necessari per il suo raggiungimento.
La pace non è la semplice assenza della guerra, né può ridursi unicamente a rendere stabile l’equilibrio delle forze avverse; essa non è effetto di una dispotica dominazione, ma viene con tutta esattezza definita «opera della giustizia» (Is 32,7). È il frutto dell’ordine impresso nella società umana dal suo divino Fondatore e che deve essere attuato dagli uomini che aspirano ardentemente ad una giustizia sempre più perfetta.(…)
La ferma volontà di rispettare gli altri uomini e gli altri popoli e la loro dignità, e l’assidua pratica della fratellanza umana sono assolutamente necessarie per la costruzione della pace. In tal modo la pace è frutto anche dell’amore, il quale va oltre quanto può apportare la semplice giustizia. (Gaudium et spes, 77-78)

Decalogo di Assisi (Parte I) (S. Giovanni Paolo II, † 2005)
1. NOI CI IMPEGNIAMO a proclamare la nostra ferma convinzione che violenza e terrorismo s’oppongono al vero spirito religioso, condannando ogni ricorso alla guerra e alla violenza in nome di Dio o della religione; noi ci impegniamo a fare tutto il possibile per sradicare le cause del terrorismo.
2. NOI CI IMPEGNIAMO ad educare le persone al rispetto e alla stima reciproca, affinché si possa giungere ad una coesistenza pacifica e solidale tra membri d’etnie, culture e religioni diverse.
3. NOI CI IMPEGNIAMO a promuovere la cultura del dialogo, in modo da sviluppare la comprensione e la fiducia reciproche tra gli individui e tra i popoli, perché queste sono le condizioni di una pace autentica.

Se cerchi la giustizia, Dio sarà sempre al tuo fianco
Dopo una giornata particolarmente dura, andai a letto a tarda ora. Mia moglie era già addormentata e io quasi sonnecchiavo, quando il telefono squillò, e una voce irosa disse: “Stai a sentire, negro, noi abbiamo preso tutti quelli di voi che abbiamo voluto. Prima della prossima settimana, ti dispiacerà di essere venuto a Montgomery”. Io riattaccai, ma non potei dormire: sembrava che tutte le mie paure mi fossero piombate addosso in una volta: avevo raggiunto il punto di saturazione.
Mi alzai dal letto e cominciai a camminare per la stanza; infine andai in cucina e mi scaldai una tazza di caffè. Ero pronto a darmi per vinto. Cominciai a pensare ad una maniera di uscire dalla scena senza sembrare un codardo.
In questo stato di prostrazione, quando il mio coraggio era quasi svanito, decisi di portare il mio problema a Dio. La testa tra le mani, mi chinai sul tavolo di cucina e pregai ad alta voce. Le parole che dissi a Dio quella notte sono ancora vive nella mia memoria: “Io sono qui che prendo posizione per ciò che credo sia giusto. Ma ora ho paura. La gente guarda a me come a una guida, e, se io sto dinanzi a loro senza forza né coraggio, anch’essi vacilleranno. Sono al termine delle mie forze. Non mi rimane nulla. Sono arrivato al punto che non posso affrontare questo da solo…”. In quel momento sperimentai la potenza di Dio come non l’avevo mai sperimentata prima. Mi sembrava di poter sentire la tranquilla sicurezza di una voce interiore che diceva: “Prendi posizione per la giustizia, per la verità. Dio sarà sempre al tuo fianco”.
La paura si allontanò per sempre e fui pronto, nel nome di Dio, ad affrontare ogni pericolo, ogni prova.
Sentivo che in un mondo buio e confuso il regno di Dio può ancora regnare nel cuore degli uomini… Dio non ci lascia soli nelle nostre agonie e nelle nostre battaglie: ci cerca nelle tenebre e soffre con noi. (M. Luther King, † 1968)

Desiderare la giustizia, infinitamente
Ciò che ci rende più cari a Dio è la giustizia. Dunque il cristiano deve domandare incessantemente di diventare sempre più giusto, sempre più buono. Egli ha bisogno di essere insaziabile e incontentabile in questo. Lo chieda sempre di più, con la massima fiducia di essere tanto più caro a Dio quanto più glielo chiederà, incoraggiato da queste parole: «Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati». In chi professa la religione cristiana tutto deve essere ricondotto a quest’unico punto: desiderare di essere sempre più giusto di quello che è, domandare questa giustizia senza posa e senza misura, infinitamente. (Antonio Rosmini, † 1855)

Amore che trabocca
L’elemosina non è quella che facciamo noi, quella che intendiamo noi, no! Elemosyné, cioè l’elemosina, è amore che trabocca. In realtà vuol dire questo. È come un vaso pieno il cui contenuto si riversa. L’elemosina è la partecipazione misericordiosa alla condizione dell’altro. Solo allora tu, in questa maniera, entri nella sfera di Dio, perché Dio è l’esser per l’altro. (David Maria Turoldo, † 1992)

Costruire una società secondo il comandamento della carità
Abbiamo una missione trasformante da compiere: dobbiamo mutare -quanto è possibile- le strutture di questo mondo per renderle al massimo adeguate alla vocazione di Dio. Il nostro stato di vita ci fa non solo spettatori, ma necessariamente attori dei più vasti drammi umani. Il pieno adempimento del nostro dovere avviene solo quando noi avremo collaborato, direttamente o indirettamente, a dare alla società una struttura giuridica, economica e politica adeguata al comandamento principale della carità. (Giorgio La Pira, † 1977)

  • ORATIO – A te, Signore, sale la mia preghiera

Mai più la guerra (S. Giovanni Paolo II, † 2005)
Dio dei nostri Padri,
grande e misericordioso,
Signore della pace e della vita,
Padre di tutti.
Tu hai progetti di pace e non di afflizione,
condanni le guerre
e abbatti l’orgoglio dei violenti.
Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù
ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani,
a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe
in una sola famiglia.
Ascolta il grido unanime dei tuoi figli,
supplica accorata di tutta l’umanità:
mai più la guerra, avventura senza ritorno,
mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza.
In comunione con Maria, la Madre di Gesù,
ancora ti supplichiamo:
parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli,
ferma la logica della ritorsione e della vendetta,
suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove,
gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa
più fecondi delle affrettate scadenze della guerra.
Concedi al nostro tempo giorni di pace.
Mai più la guerra.
Amen.

  • CONTEMPLATIO – Signore, apri i miei occhi

Chiediamo con umiltà al Signore un cuore puro, capace di vedere tutto e tutti con gli occhi buoni di Dio che è buono.

Nel silenzio (Carlo Maria Martini, † 2012)
Donaci, Gesù, di vivere questo momento di silenzio
in stretta comunione con te,
riprendendo a una a una le tue parole,
ripercorrendole, interrogandoti,
invocando la luce per intercessione di Maria, vergine della fede.
Donaci, Signore, di vivere questo momento di silenzio
raccogliendo dalle tue parole la gioia di vivere la fede.

  • ACTIO – Signore, cosa vuoi che io faccia?

La Parola ci chiede di essere vissuta nella concretezza di tutti i giorni, a cominciare da OGGI.

Guidami, Signore, nella tua fedeltà e istruiscimi,                  [Sl 25(24),5] perché sei tu il Dio della mia salvezza;
io spero in te tutto il giorno.
Tu lo sai, mio Dio,
che per amarti sulla terra non ho altro che l’oggi (S. Teresa di Lisieux, † 1897)

  • Ci affidiamo a Maria, madre del Signore e madre nostra

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova
e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.


AL MATTINO

Dal Salmo 85(84)

Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annunzia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con tutto il cuore.
La sua salvezza è vicina a chi lo teme
e la sua gloria abiterà la nostra terra.

Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

Misericordia e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
La verità germoglierà dalla terra
e la giustizia si affaccerà dal cielo.

Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

Quando il Signore elargirà il suo bene,
la nostra terra darà il suo frutto.
Davanti a lui camminerà la giustizia
e sulla via dei suoi passi la salvezza.

Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

Custodiscimi in questo giorno, Signore
Signore, resta con me in questo giorno e anima le mie azioni, le mie parole e i miei pensieri.
Custodisci i miei piedi perché non passeggino oziosi, ma mi portino incontro alle necessità degli altri.
Custodisci le mie mani perché non si allunghino per fare il male ma sempre per abbracciare e aiutare.
Custodisci la mia bocca perché non dica cose false e vane e non parli male del prossimo,
ma sempre sia pronta a incoraggiare tutti e benedire te, Signore della vita.
Custodisci il mio udito perché non perda tempo ad ascoltare parole vuote e falsità,
ma sia sempre pronto ad accogliere il tuo misterioso messaggio per compiere, anche oggi, la tua volontà. Amen.


PRIMA DEI PASTI

Signore, tu stai alla porta e bussi:
fa’ che ascoltiamo la tua voce e che ti apriamo la porta delle nostre case e dei nostri cuori.
Siedi a tavola con noi, infondi gioia, pace e benedizione.
Grazie dei tuoi doni: insegnaci a condividerli con prontezza e generosità. Amen.


ALLA SERA

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode.

Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode.

Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode.

Chi è l’uomo che desidera la vita
e ama i giorni in cui vedere il bene?
Custodisci la lingua dal male,
le labbra da parole di menzogna.
Sta’ lontano dal male e fa’ il bene,
cerca e persegui la pace.

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode.

Sub tuum praesidium
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.


DURANTE LA GIORNATA

Venga il tuo regno!  (San Paolo VI, † 1978)
Signore, Dio di pace, che hai creato gli uomini, oggetto della tua benevolenza,
per essere i familiari della tua gloria, noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie:
perché ci hai inviato Gesù, tuo Figlio amatissimo,
hai fatto di lui, nel mistero della sua pasqua, l’artefice della salvezza,
la sorgente di ogni pace, il legame di ogni fraternità.
Noi ti rendiamo grazie per i desideri, gli sforzi,
le realizzazioni che il tuo Spirito di pace ha suscitato nel nostro tempo,
per sostituire l’odio con l’amore, la diffidenza con la comprensione,
l’indifferenza con la solidarietà.
Apri ancor più i nostri spiriti e i nostri cuori
alle esigenze concrete dell’amore di tutti i nostri fratelli,
affinché possiamo essere sempre più costruttori di pace.
Ricordati, Padre di misericordia, di tutti quelli che sono in pena,
soffrono e muoiono nel parto di un mondo più fraterno.
Che per gli uomini di ogni lingua venga il tuo regno di giustizia,
di pace e di amore.
E che la terra sia ripiena della tua gloria. Amen!

Affidamento a Maria  (Card. Giuseppe Betori)
“Vergine Madre, figlia del tuo figlio
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘I suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura”.

Ti preghiamo, o Vergine, proteggi la Chiesa fiorentina, così che essa risplenda per una testimonianza viva e operosa del Vangelo del tuo Figlio, nella ricchezza e nella varietà dei doni dello Spirito.
Ti preghiamo, o Madre, vieni in soccorso ai tuoi figli di Firenze, che a te accorrono per trovare nell’abbraccio grande della cupola della loro cattedrale, a te dedicata, quella unità di intenti di cui la città ha bisogno perché sia difesa ed esaltata la dignità di ogni persona umana e sia ricercato sempre e da tutti il bene comune.
Tu che sei “di speranza fontana vivace”, illumina e sostieni il cammino di chi ti invoca, perché con te giunga alla meta del cielo, di cui ti riconosciamo Regina.

“In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate”
Amen.