Esercizi spirituali nel quotidiano – III giorno

Giovedì 24 novembre

VIVETE IN PACE FRA VOI
Costruire relazioni di pace

  • STATIO – In silenzio, mettiamoci alla presenza del Signore

Invochiamo lo Spirito Santo (dalla Liturgia siriaca, IV-VIII secolo)
Spirito che distribuisci a ciascuno i carismi,
Spirito di sapienza e di scienza, amante degli uomini,
tu che riempi i profeti, invii gli apostoli,
fortifichi i martiri, ispiri l’insegnamento dei maestri:
è a te, Dio Paraclito,
che rivolgiamo la nostra supplica,
assieme a questo incenso profumato.
Ti chiediamo di rinnovarci con i tuoi santi doni,
di posarti su di noi come sugli apostoli nel cenacolo.
Effondi su di noi i tuoi carismi
riempici della sapienza del tuo insegnamento.
Fa’ di noi i templi della tua gloria,
inebriaci con la bevanda della tua grazia,
donaci di vivere di te
e colmaci delle tue benedizioni.
Amen.

  • LECTIO – Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta

Facciamo silenzio, prima di ascoltare la Parola,
perché i nostri pensieri sono già rivolti verso la Parola;
facciamo silenzio, dopo l’ascolto della Parola,
perché questa ci parla ancora, vive e dimora in noi.
Facciamo silenzio la mattina presto,
perché Dio deve avere la prima Parola,
e facciamo silenzio prima di coricarci,
perché l’ultima Parola appartiene a Dio.
Facciamo silenzio solo per amore della Parola. (D. Bonhoeffer, † 1945)

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi (5,12-24)
12Vi preghiamo, fratelli, di avere riguardo per quelli che faticano tra voi, che vi fanno da guida nel Signore e vi ammoniscono; 13trattateli con molto rispetto e amore, a motivo del loro lavoro. Vivete in pace tra voi. 14Vi esortiamo, fratelli: ammonite chi è indisciplinato, fate coraggio a chi è scoraggiato, sostenete chi è debole, siate magnanimi con tutti. 15Badate che nessuno renda male per male ad alcuno, ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti. 16Siate sempre lieti, 17pregate ininterrottamente, 18in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. 19Non spegnete lo Spirito, 20non disprezzate le profezie. 21Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. 22Astenetevi da ogni specie di male.
23Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. 24Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!

In ascolto del testo biblico
Il testo che accompagna la meditazione di oggi ci propone una serie di istruzioni ed esortazioni riguardanti la vita della comunità, incentrata in particolare sulla qualità delle relazioni che si vivono al suo interno. Lo stile è semplice, piano, ritmato da brevi esortazioni con ben 17 verbi all’imperativo.
Si tratta di brevi esortazioni, direttive pratiche e appelli che delineano il progetto di una comunità il cui stile è improntato alla solidarietà, alla ricerca del bene, al sostegno di tutti; una comunità che si nutre della preghiera incessante ed è caratterizzata dalla gioia e dall’entusiasmo dello Spirito.
Siamo anche noi invitati a entrare nel clima spirituale che caratterizza la comunità, un clima di gioia, di preghiera, di relazioni di pace tra i fratelli (v. 13), pace ricercata e invocata (v. 23) come dono del Dio della pace, che santifica i credenti e li conserva per la venuta del Signore Gesù Cristo.
Ci viene offerta un’immagine di Chiesa nella quale al centro sono poste le relazioni, non solo tra i fratelli ma anche con chi non fa parte della comunità (v. 15). Ci sono alcuni responsabili che si prendono particolare cura dei fratelli, ma tutta la comunità è coinvolta nel sostegno e nell’accompagnamento delle persone in difficoltà o più fragili. La gioia, la preghiera, nella forma del rendimento di grazie o dell’invocazione, la ricerca del “bene tra voi e con tutti” è lo stile permanente che la comunità è esortata a vivere in modo sempre più pieno, perché “questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù” (v. 18) per la comunità stessa. In tutti arde lo Spirito, il cui fuoco va alimentato, mai spento.
A questa comunità non sono risparmiate certo le sofferenze e le difficoltà (ci sono fratelli indisciplinati, scoraggiati, deboli – a livello socioeconomico e psichico -, si sperimenta il dolore e il male…). Ma il Dio della pace, qui invocato con fiducia perché porti a compimento il suo disegno di salvezza con la venuta del Signore Gesù, è “degno di fede” e farà tutto questo (v. 24).
La promessa del fedele “Dio della pace” è garanzia del compimento del progetto di santificazione e di salvezza per tutti. Appoggiandosi su questa promessa, da sempre i cristiani possono vivere in pace tra di loro e con tutti, possono cercare sempre il bene, dialogando con tutti, annunciando la venuta del Regno di giustizia e di pace.

Con i cristiani di ogni tempo e luogo coltiviamo la pace e invochiamo: Vieni, Signore Gesù!

MEDITATIO – La Parola risuoni nei nostri cuori

Leggiamo e rileggiamo il testo biblico perché la Parola risuoni nel nostro cuore.
Facciamo silenzio perché possiamo ascoltare il Signore.
Prendiamo una matita e sottolineiamo quello che ci colpisce in modo particolare nei testi che abbiamo letto, quello che vorremmo comprendere meglio o vivere con maggior impegno e profondità, quello che ci sorprende, quello ci infonde coraggio…. Entriamo nel testo biblico anche in questo semplice ma utile modo.

Proponiamo qui di seguito alcuni testi che possono essere utili per accompagnare la meditazione e riflettere durante la giornata.

Il Concilio Vaticano II
L’edificazione della pace esige prima di tutto che, a cominciare dalle ingiustizie, si eliminino le cause di discordia che fomentano le guerre. Molte occasioni provengono dalle eccessive disparità economiche e dal ritardo con cui vi si porta il necessario rimedio. Altre nascono dallo spirito di dominio, dal disprezzo delle persone e, per accennare ai motivi più reconditi, dall’invidia, dalla diffidenza, dall’orgoglio e da altre passioni egoistiche. Poiché gli uomini non possono tollerare tanti disordini avviene che il mondo, anche quando non conosce le atrocità della guerra, resta tuttavia continuamente in balia di lotte e di violenze. I medesimi mali si riscontrano inoltre nei rapporti tra le nazioni. Quindi per vincere e per prevenire questi mali, per reprimere lo scatenamento della violenza, è assolutamente necessario che le istituzioni internazionali sviluppino e consolidino la loro cooperazione e la loro coordinazione e che, senza stancarsi, si stimoli la creazione di organismi idonei a promuovere la pace. (Gaudium et spes, 83)

I cristiani cooperino volentieri e con tutto il cuore all’edificazione dell’ordine internazionale, nel rispetto delle legittime libertà e in amichevole fraternità con tutti. Tanto più che la miseria della maggior parte del mondo è così grande che il Cristo stesso, nella persona dei poveri reclama come a voce alta la carità dei suoi discepoli. Si eviti questo scandalo: mentre alcune nazioni, i cui abitanti per la maggior parte si dicono cristiani, godono d’una grande abbondanza di beni, altre nazioni sono prive del necessario e sono afflitte dalla fame, dalla malattia e da ogni sorta di miserie. Lo spirito di povertà e d’amore è infatti la gloria e il segno della Chiesa di Cristo. (Gaudium et spes, 88)

Il perdono e la riconciliazione vie verso l’unità
Per superare le barriere dell’incomunicabilità, la strada da percorrere è quella del perdono e della riconciliazione. Molti, in nome di un realismo disincantato, reputano questa strada utopistica ed ingenua.
Nella visione cristiana, invece, questa è l’unica via per raggiungere la meta della pace. Lo sguardo dei credenti si ferma a contemplare l’icona del Crocifisso. Poco prima di morire Gesù esclama: ” Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno ” (Lc 23, 34).
Il malfattore crocifisso alla sua destra, udendo queste supreme parole del Redentore morente, si apre alla grazia della conversione, accoglie il Vangelo del perdono e ottiene la promessa della beatitudine eterna.
L’esempio di Cristo ci rende certi che si possono realmente abbattere i tanti muri che bloccano la comunicazione e il dialogo tra gli uomini.
Lo sguardo al Crocifisso ci infonde la fiducia che il perdono e la riconciliazione possono diventare prassi normale della vita quotidiana e di ogni cultura e, pertanto, concreta opportunità per costruire la pace e il futuro dell’umanità.
Ricordando la significativa esperienza giubilare della purificazione della memoria, desidero rivolgere ai cristiani un appello particolare, affinché diventino testimoni e missionari di perdono e di riconciliazione, affrettando, nell’operosa invocazione al Dio della pace, la realizzazione della splendida profezia di Isaia. (S. Giovanni Paolo II, † 2005)

Decalogo di Assisi (Parte III) (S. Giovanni Paolo II, † 2005)
7. NOI CI IMPEGNIAMO ad essere dalla parte di coloro che soffrono la miseria e l’abbandono facendoci voce dei senza voce e lavorando concretamente per superare tali situazioni, convinti che nessuno può essere felice da solo.
8. NOI CI IMPEGNIAMO a far nostro il grido di chi non si rassegna alla violenza e al male e desideriamo contribuire con tutte le nostre forze a dare all’umanità del nostro tempo una reale speranza di giustizia e di pace.
9. NOI CI IMPEGNIAMO ad incoraggiare ogni iniziativa per l’amicizia tra i popoli, convinti che se manca una solida intesa tra i popoli, il progresso tecnologico espone il mondo a dei rischi crescenti di distruzione e di morte.
10. NOI CI IMPEGNIAMO a chiedere ai responsabili delle nazioni di fare tutti gli sforzi possibili perché, a livello nazionale e internazionale, sia costruito e consolidato un mondo di solidarietà e di pace fondata sulla giustizia.

Beati i costruttori di pace
Tutti desideriamo la pace, ma spesso quello che noi vogliamo non è proprio la pace, è stare in pace, essere lasciati in pace, non avere problemi ma tranquillità. Gesù, invece, non chiama beati i tranquilli, quelli che stanno in pace, ma quelli che fanno la pace e lottano per fare la pace, i costruttori, gli operatori di pace. Infatti, la pace va costruita e come ogni costruzione richiede impegno, collaborazione, pazienza. Noi vorremmo che la pace piovesse dall’alto, invece la Bibbia parla del «seme della pace» (Zc 8,12), perché essa germoglia dal terreno della vita, dal seme del nostro cuore; cresce nel silenzio, giorno dopo giorno, attraverso opere di giustizia e di misericordia. (papa Francesco, Angelus, 01.11.2022)

Tante gocce formano un oceano
Come tante gocce d’acqua formano l’oceano, anche noi, se ci vorremo bene, potremo formare un oceano di amicizia. Come cambierebbe il mondo se tutti gli uomini vivessero in uno spirito di amicizia e di amore. (Gandhi, † 1948)

La pace è cammino… e per giunta cammino in salita
A dire il vero, non siamo molto abituati a legare il termine “pace” a concetti dinamici. Raramente sentiamo dire: “Quell’uomo si affatica in pace”, “lotta in pace”, “strappa la vita con i denti in pace”. Più consuete per il nostro linguaggio sono, invece, le espressioni: “Sta seduto in pace”, “sta leggendo in pace”, “medita in pace” e, ovviamente “riposa in pace”. La pace, insomma ci richiama più alla vestaglia da camera, che lo zaino del viandante. Più il conforto del salotto, che i pericoli della strada. (…)
Occorre forse una rivoluzione di mentalità per capire che la pace non è un “dato”, ma una conquista. (…) La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia. Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio. (…)
Sì, la pace, prima del traguardo, è cammino. E per giunta cammino in salita.
Vuol dire, allora, che ha le sue tabelle di marcia e i suoi ritmi. I suoi percorsi preferenziali e i suoi tempi tecnici. I suoi rallentamenti e le sue accelerazioni. Forse anche le sue soste. Se è così occorrono attese pazienti.
E sarà beato, perché operatore di pace, non chi pretende di trovarsi all’arrivo senza essere mai partito, ma chi parte. Col miraggio di una sosta sempre gioiosamente intravista, anche se mai (su questa terra si intende) pienamente raggiunta. (Tonino Bello, † 1993)

  • ORATIO – A te, Signore, sale la mia preghiera

Apri il cuore degli uomini al dialogo (S. Giovanni Paolo II, † 2005)
Signore,
sorgente della giustizia
e principio della concordia,
tu, nell’annuncio dell’Angelo a Maria
hai recato agli uomini
la buona notizia
della riconciliazione
tra il Cielo e la terra:
apri il cuore degli uomini al dialogo
e sostieni l’impegno
degli operatori di pace,
perché sul ricorso alle armi
prevalga il negoziato,
sull’incomprensione l’intesa,
sull’offesa il perdono, sull’odio l’amore.
Così sia.

  • CONTEMPLATIO – Signore, apri i miei occhi

Chiediamo con umiltà al Signore un cuore puro, capace di vedere tutto e tutti con gli occhi buoni di Dio che è buono.

Nel silenzio (Carlo Maria Martini, † 2012)
Donaci, Gesù, di vivere questo momento di silenzio
in stretta comunione con te,
riprendendo a una a una le tue parole,
ripercorrendole, interrogandoti,
invocando la luce per intercessione di Maria, vergine della fede.
Donaci, Signore, di vivere questo momento di silenzio
raccogliendo dalle tue parole la gioia di vivere la fede.

ACTIO – Signore, cosa vuoi che io faccia?

La Parola ci chiede di essere vissuta nella concretezza di tutti i giorni, a cominciare da OGGI.

Ti loderò, Signore, mio Dio, con tutto il cuore           [Sl 86(85),12-13] e darò gloria al tuo nome per sempre,
perché grande con me è la tua misericordia:
hai liberato la mia vita!

Tu lo sai, mio Dio,
che per amarti sulla terra non ho altro che l’oggi (S. Teresa di Lisieux, † 1897)

  • Ci affidiamo a Maria, madre del Signore e madre nostra

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova
e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.


AL MATTINO

Dal Salmo 85(84)

Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annunzia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con tutto il cuore.
La sua salvezza è vicina a chi lo teme
e la sua gloria abiterà la nostra terra.

Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

Misericordia e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
La verità germoglierà dalla terra
e la giustizia si affaccerà dal cielo.

Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

Quando il Signore elargirà il suo bene,
la nostra terra darà il suo frutto.
Davanti a lui camminerà la giustizia
e sulla via dei suoi passi la salvezza.

Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

Custodiscimi in questo giorno, Signore
Signore, resta con me in questo giorno e anima le mie azioni, le mie parole e i miei pensieri.
Custodisci i miei piedi perché non passeggino oziosi, ma mi portino incontro alle necessità degli altri.
Custodisci le mie mani perché non si allunghino per fare il male ma sempre per abbracciare e aiutare.
Custodisci la mia bocca perché non dica cose false e vane e non parli male del prossimo,
ma sempre sia pronta a incoraggiare tutti e benedire te, Signore della vita.
Custodisci il mio udito perché non perda tempo ad ascoltare parole vuote e falsità,
ma sia sempre pronto ad accogliere il tuo misterioso messaggio per compiere, anche oggi, la tua volontà. Amen.


PRIMA DEI PASTI

Signore, tu stai alla porta e bussi:
fa’ che ascoltiamo la tua voce e che ti apriamo la porta delle nostre case e dei nostri cuori.
Siedi a tavola con noi, infondi gioia, pace e benedizione.
Grazie dei tuoi doni: insegnaci a condividerli con prontezza e generosità. Amen.


ALLA SERA

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode.

Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode.

Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode.

Chi è l’uomo che desidera la vita
e ama i giorni in cui vedere il bene?
Custodisci la lingua dal male,
le labbra da parole di menzogna.
Sta’ lontano dal male e fa’ il bene,
cerca e persegui la pace.

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode.

Sub tuum praesidium
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.


DURANTE LA GIORNATA

Venga il tuo regno!  (San Paolo VI, † 1978)
Signore, Dio di pace, che hai creato gli uomini, oggetto della tua benevolenza,
per essere i familiari della tua gloria, noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie:
perché ci hai inviato Gesù, tuo Figlio amatissimo,
hai fatto di lui, nel mistero della sua pasqua, l’artefice della salvezza,
la sorgente di ogni pace, il legame di ogni fraternità.
Noi ti rendiamo grazie per i desideri, gli sforzi,
le realizzazioni che il tuo Spirito di pace ha suscitato nel nostro tempo,
per sostituire l’odio con l’amore, la diffidenza con la comprensione,
l’indifferenza con la solidarietà.
Apri ancor più i nostri spiriti e i nostri cuori
alle esigenze concrete dell’amore di tutti i nostri fratelli,
affinché possiamo essere sempre più costruttori di pace.
Ricordati, Padre di misericordia, di tutti quelli che sono in pena,
soffrono e muoiono nel parto di un mondo più fraterno.
Che per gli uomini di ogni lingua venga il tuo regno di giustizia,
di pace e di amore.
E che la terra sia ripiena della tua gloria. Amen!

Affidamento a Maria  (Card. Giuseppe Betori)
“Vergine Madre, figlia del tuo figlio
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘I suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura”.

Ti preghiamo, o Vergine, proteggi la Chiesa fiorentina, così che essa risplenda per una testimonianza viva e operosa del Vangelo del tuo Figlio, nella ricchezza e nella varietà dei doni dello Spirito.
Ti preghiamo, o Madre, vieni in soccorso ai tuoi figli di Firenze, che a te accorrono per trovare nell’abbraccio grande della cupola della loro cattedrale, a te dedicata, quella unità di intenti di cui la città ha bisogno perché sia difesa ed esaltata la dignità di ogni persona umana e sia ricercato sempre e da tutti il bene comune.
Tu che sei “di speranza fontana vivace”, illumina e sostieni il cammino di chi ti invoca, perché con te giunga alla meta del cielo, di cui ti riconosciamo Regina.

“In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate”
Amen.