Esercizi spirituali nel quotidiano – I giorno

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Gioia che si rinnova e si comunica (EG 3)

Invoca lo Spirito Santo

Vieni, Spirito santo,
accompagnaci e guidaci
in questo cammino in preparazione alla Pasqua:
a te ci affidiamo perché di te ci fidiamo.
Fa’ che non dimentichiamo mai
che il Signore è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore. Amen.

Disponi il tuo cuore all’ascolto della Parola, secondo questa esortazione di san Bernardo:

Poiché sono beati
coloro che custodiscono la parola di Dio,
tu custodiscila
in modo che scenda nel profondo della tua anima
e si trasfonda nei tuoi affetti e nei tuoi costumi.
Nutriti di questo bene
e la tua anima ne trarrà delizia e forza.
Così sia.

Prega con il salmo della liturgia della Parola del giorno (Salmo 50)

Antifona:  Perdonaci, Signore: abbiamo peccato

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.

Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona:  Perdonaci, Signore: abbiamo peccato

Ascolta l’invito che papa Francesco ci rivolge nell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium, 3:

Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui, perché «nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore» (Paolo VI). Chi rischia, il Signore non lo delude, e quando qualcuno fa un piccolo passo verso Gesù, scopre che Lui già aspettava il suo arrivo a braccia aperte. Questo è il momento per dire a Gesù Cristo: «Signore, mi sono lasciato ingannare, in mille maniere sono fuggito dal tuo amore, però sono qui un’altra volta per rinnovare la mia alleanza con te. Ho bisogno di te. Riscattami di nuovo Signore, accettami ancora una volta fra le tue braccia redentrici». Ci fa tanto bene tornare a Lui quando ci siamo perduti! Insisto ancora una volta: Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia. Colui che ci ha invitato a perdonare «settanta volte sette» (Mt 18,22) ci dà l’esempio: Egli perdona settanta volte sette. Torna a caricarci sulle sue spalle una volta dopo l’altra. Nessuno potrà toglierci la dignità che ci conferisce questo amore infinito e incrollabile. Egli ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia. Non fuggiamo dalla risurrezione di Gesù, non diamoci mai per vinti, accada quel che accada. Nulla possa più della sua vita che ci spinge in avanti!

Prendi un tempo di riflessione e preghiera personale.
Possono aiutare queste parole del card. Carlo Maria Martini:
“Propongo tre domande per la riflessione:
Ho fiducia che Dio possa creare in me un cuore nuovo? Oppure vivo rassegnato alla mia debolezza, dicendomi che non c’è niente da fare perché sono fatto così?
Ho fiducia nella forza battesimale dello Spirito che è in me e che il Sacramento della Riconciliazione ricrea, con atto creativo, dentro di me? Qui possiamo pregare: «Signore, accresci la mia fede. È poca ed è per questo che sono sempre lo stesso. Mi rassegno troppo facilmente ad essere ciò che sono mentre Tu mi chiami ad accettare di essere molto amato da Te, chiamato da Te a qualcosa che io desidero dal più profondo di me stesso».

Ho fiducia che Dio possa creare cuori nuovi? Questa domanda concerne il modo con cui guardo gli altri. Spesso li guardo come incorreggibili e le loro azioni come ormai inevitabili e non faccio niente per aiutarli perché non ho fiducia nella forza creativa dello Spirito.
Spesso mi lamento degli altri, non prego per loro, ritengo di aver subito dei torti e penso che, mentre io posso convertirmi, per loro non ci può essere il dono della conversione.

Do spazio alla gioia della mia salvezza? Le permetto di esprimersi? In che cosa potrebbe esprimersi in me? Forse in un momento di riflessione silenziosa e quotidiana su una pagina del Vangelo; forse in un sacrificio affrontato con decisione; forse in una parola di perdono e di amicizia concessa francamente e senza reticenze.
Preghiamo gli uni per gli altri perché il nostro cuore si apra alla gioia della salvezza che viene dal Signore, alla gioia di ciò che Dio opera in noi. Preghiamo perché il nostro cuore sappia credere alla forza divina di salvezza e possa avere la pazienza e l’amore di essere, se il Signore lo vuole, strumento di questa forza di salvezza”.

Prega in comunione con tutta la chiesa per papa Francesco e secondo le sue intenzioni.

Rinnova la tua professione di fede:
ogni giorno degli esercizi proclamiamo una parte del Simbolo degli Apostoli. Lo facciamo con fede, in comunione con tutta la Chiesa sparsa nel mondo:

Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra.

Preghiamo (Colletta del mercoledì delle ceneri)
O Dio, nostro Padre, concedi, al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Il Signore ci doni la sua gioia
e ci custodisca nel suo amore. Amen

Ci affidiamo a Maria con la preghiera di papa Francesco (EG 288):

Vergine e Madre Maria,
tu che, mossa dallo Spirito,
hai accolto il Verbo della vita
nella profondità della tua umile fede,
totalmente donata all’Eterno,
aiutaci a dire il nostro “sì”
nell’urgenza, più imperiosa che mai,
di far risuonare la Buona Notizia di Gesù.

Tu, ricolma della presenza di Cristo,
hai portato la gioia a Giovanni il Battista,
facendolo esultare nel seno di sua madre.

Tu, trasalendo di giubilo,
hai cantato le meraviglie del Signore.
Tu, che rimanesti ferma davanti alla Croce
con una fede incrollabile,
e ricevesti la gioiosa consolazione della risurrezione,
hai radunato i discepoli nell’attesa dello Spirito
perché nascesse la Chiesa evangelizzatrice.

Ottienici ora un nuovo ardore di risorti
per portare a tutti il Vangelo della vita
che vince la morte.
Dacci la santa audacia di cercare nuove strade
perché giunga a tutti
il dono della bellezza che non si spegne.

Tu, Vergine dell’ascolto e della contemplazione,
madre dell’amore, sposa delle nozze eterne,
intercedi per la Chiesa, della quale sei l’icona purissima,
perché mai si rinchiuda e mai si fermi
nella sua passione per instaurare il Regno.

Stella della nuova evangelizzazione,
aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione,
del servizio, della fede ardente e generosa,
della giustizia e dell’amore verso i poveri,
perché la gioia del Vangelo
giunga sino ai confini della terra
e nessuna periferia sia priva della sua luce.

Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli,
prega per noi. Amen.


Per vivere il Tempo di Quaresima:
Quaresima tempo di …  DIGIUNO

I Vangeli ci raccontano che durante la sua vita Gesù partecipava volentieri alla gioia del condividere il cibo. Cibo e bevande hanno un valore positivo nell’insegnamento di Gesù: anche il Regno di Dio è descritto come un banchetto di nozze, dove Gesù è lo sposo che ci invita.
Gesù ci insegna però che anche il digiuno è un valore e noi siamo invitati a vivere questo segno soprattutto in questo tempo di Quaresima.
Già nell’esperienza religiosa del popolo ebraico il digiuno accompagnava alcuni momenti forti della vita di fede: la penitenza, la supplica, l’incontro con Dio.

Cosa significa oggi per noi digiunare?
Il digiuno ci ricorda che i beni materiali sono buoni ma relativi; è Dio l’unico assoluto, è lui l’unico pane di vita al quale non possiamo rinunciare.

Il digiuno ci rende più liberi: saper dire di “no” è anche educazione alla libertà interiore, a compiere scelte di rinuncia consapevole in una società come la nostra dove si vorrebbe tutto e subito.

Il digiuno fa bene al nostro corpo.

Il digiuno poi ci apre agli altri se lo accompagniamo a scelte di condivisione con chi è obbligato a digiunare tutto l’anno.

Il digiuno è segno del nostro desiderio di conversione, di incontrare Dio ed entrare in comunione con lui. Digiuniamo per esprimere la nostra scelta di seguire Gesù sempre, nella gioia dei banchetti, ma anche nella solitudine del deserto e nel dono di sé sulla croce.

Digiuniamo insieme e con gioia: la gioia di chi sa che il cammino è spesso faticoso, ma non è mai un errare da soli e senza meta.
La strada del digiuno della Quaresima conduce infatti al banchetto della Pasqua senza fine, quando Dio sarà tutto in tutti.

“Queste tre cose, preghiera, digiuno, misericordia, sono una cosa sola e ricevono vita l’una dall’altra.
Il digiuno è l’anima della preghiera e la misericordia la vita del digiuno. Nessuno le divida, perché non riescono a stare separate. Perciò chi prega, digiuni. Chi digiuna abbia misericordia”.

San Pietro Crisologo