Esercizi spirituali nel quotidiano – III giorno

Venerdì dopo le cenerilogo giubileo misericordia
L’incontro personale con l’amore di Gesù
che ci salva

(EG 264)

Invoca lo Spirito Santo

Spirito di Dio,
vieni in noi, tu che sei luce e forza.
Vogliamo vivere il digiuno vero,
quello che il Signore ci chiede:
in te troveremo
la forza per praticare la giustizia,
la costanza per amare la bontà,
la fedeltà per camminare umilmente con il nostro Dio. Amen.

Disponi il tuo cuore all’ascolto della Parola, secondo questa esortazione di san Agostino:

Poiché sono beati
coloro che custodiscono la Parola di Dio,
voi custoditela in modo che scenda
nel profondo della vostra anima
e si trasfonda nei vostri affetti e costumi.
Nutritevi di questo bene
e la vostra vita ne trarrà delizia e forza.
Così sia.

Prega con il salmo della liturgia della Parola del giorno (Salmo 50)

Antifona: Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.

Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocausti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Antifona: Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto

Ascolta l’invito che papa Francesco ci rivolge nell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium, 264

La prima motivazione per evangelizzare è l’amore di Gesù che abbiamo ricevuto, l’esperienza di essere salvati da Lui che ci spinge ad amarlo sempre di più. Però, che amore è quello che non sente la necessità di parlare della persona amata, di presentarla, di farla conoscere? Se non proviamo l’intenso desiderio di comunicarlo, abbiamo bisogno di soffermarci in preghiera per chiedere a Lui che torni ad affascinarci. Abbiamo bisogno d’implorare ogni giorno, di chiedere la sua grazia perché apra il nostro cuore freddo e scuota la nostra vita tiepida e superficiale. Posti dinanzi a Lui con il cuore aperto, lasciando che Lui ci contempli, riconosciamo questo sguardo d’amore che scoprì Natanaele il giorno in cui Gesù si fece presente e gli disse: «Io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi» (Gv 1,48). Che dolce è stare davanti a un crocifisso, o in ginocchio davanti al Santissimo, e semplicemente essere davanti ai suoi occhi! Quanto bene ci fa lasciare che Egli torni a toccare la nostra esistenza e ci lanci a comunicare la sua nuova vita! Dunque, ciò che succede è che, in definitiva, «quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo» (1Gv 1,3). La migliore motivazione per decidersi a comunicare il Vangelo è contemplarlo con amore, è sostare sulle sue pagine e leggerlo con il cuore. Se lo accostiamo in questo modo, la sua bellezza ci stupisce, torna ogni volta ad affascinarci. Perciò è urgente ricuperare uno spirito contemplativo, che ci permetta di riscoprire ogni giorno che siamo depositari di un bene che umanizza, che aiuta a condurre una vita nuova. Non c’è niente di meglio da trasmettere agli altri.

Prendi un tempo di riflessione e preghiera personale
Lascia che le parole del Salmo risuonino nel tuo cuore e chiedi al Signore lo spirito contemplativo di cui parla papa Francesco nel testo appena letto.

Prega in comunione con tutta la chiesa per papa Francesco e secondo le sue intenzioni.

Rinnova la tua professione di fede:
ogni giorno degli esercizi proclamiamo una parte del Simbolo degli Apostoli. Lo facciamo con fede, in comunione con tutta la Chiesa sparsa nel mondo:

Credo nello Spirito Santo

Preghiamo (Colletta del venerdì dopo le ceneri)
Accompagna con la tua benevolenza, Padre misericordioso,
i primi passi del nostro cammino penitenziale,
perché all’osservanza esteriore
corrisponda un profondo rinnovamento dello spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Il Signore ci doni la sua gioia
e ci custodisca nel suo amore. Amen

Ci affidiamo a Maria con la preghiera di papa Francesco (EG 288):

Vergine e Madre Maria,
tu che, mossa dallo Spirito,
hai accolto il Verbo della vita
nella profondità della tua umile fede,
totalmente donata all’Eterno,
aiutaci a dire il nostro “sì”
nell’urgenza, più imperiosa che mai,
di far risuonare la Buona Notizia di Gesù.

Tu, ricolma della presenza di Cristo,
hai portato la gioia a Giovanni il Battista,
facendolo esultare nel seno di sua madre.
Tu, trasalendo di giubilo,
hai cantato le meraviglie del Signore.
Tu, che rimanesti ferma davanti alla Croce
con una fede incrollabile,
e ricevesti la gioiosa consolazione della risurrezione,
hai radunato i discepoli nell’attesa dello Spirito
perché nascesse la Chiesa evangelizzatrice.

Ottienici ora un nuovo ardore di risorti
per portare a tutti il Vangelo della vita
che vince la morte.
Dacci la santa audacia di cercare nuove strade
perché giunga a tutti
il dono della bellezza che non si spegne.

Tu, Vergine dell’ascolto e della contemplazione,
madre dell’amore, sposa delle nozze eterne,
intercedi per la Chiesa, della quale sei l’icona purissima,
perché mai si rinchiuda e mai si fermi
nella sua passione per instaurare il Regno.

Stella della nuova evangelizzazione,
aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione,
del servizio, della fede ardente e generosa,
della giustizia e dell’amore verso i poveri,
perché la gioia del Vangelo
giunga sino ai confini della terra
e nessuna periferia sia priva della sua luce.

Madre del Vangelo vivente,
sorgente di gioia per i piccoli,
prega per noi.
Amen.


Per vivere il Tempo di Quaresima:
Quaresima tempo di …PREGHIERA

“Perché pregare? Per vivere. Si, per vivere veramente, bisogna pregare. Perché? Perché vivere è amare: una vita senza amore non è vita. È solitudine vuota, è prigione e tristezza. Vive veramente solo chi ama: e ama solo chi si sente amato, raggiunto e trasformato dall’amore. Come la pianta che non fa sbocciare il suo frutto se non è raggiunta dai raggi del sole, così il cuore umano non si schiude alla vita vera e piena se non è toccato dall’amore.
Ora, l’amore nasce dall’incontro e vive dell’incontro con l’amore di Dio, il più grande e vero di tutti gli amori possibili, anzi l’amore al di là di ogni nostra definizione e di ogni nostra possibilità. Pregando, ci si lascia amare da Dio e si nasce all’amore, sempre di nuovo. Perciò, chi prega vive, nel tempo e per l’eternità.
Dici: ma io non so pregare! Come pregare? Comincia a dare un po’ di tempo a Dio. All’inizio, l’importante non sarà che questo tempo sia tanto, ma che tu glielo dia fedelmente. Fissa tu stesso un tempo da dare ogni giorno al Signore, e daglielo fedelmente, ogni giorno, quando senti di farlo e quando non lo senti.
Cerca un luogo tranquillo … Raccogliti in silenzio: invoca lo Spirito santo, perché sia lui a gridare in te: «Abbà, Padre!».
Porta il tuo cuore a Dio, anche se è in tumulto.
Ricorda che Dio è Padre-Madre nell’amore, che tutto accoglie, tutto perdona, tutto illumina, tutto salva. Ascolta il suo Silenzio: non pretendere di afferrare Dio, ma lascia che lui passi nella tua vita e nel tuo cuore, ti tocchi l’anima e si faccia contemplare da te anche di spalle.
Ascolta la sua Parola di vita: apri la Bibbia, meditala con amore, lascia che la parola di Gesù parli al cuore del tuo cuore”.

B. Forte, Lettera sulla preghiera

Il frutto del silenzio è la preghiera,
il frutto della preghiera è la fede,
il frutto della fede è l’amore,
il frutto dell’amore è il servizio,
il frutto del servizio è la pace.

Madre  Teresa di Calcutta