Giovedì 23 marzo – Terza settimana di Quaresima

Preghiera

Dio grande e misericordioso,

quanto più si avvicina la festa della nostra redenzione,

tanto più cresca in noi il fervore

per celebrare santamente la Pasqua del tuo Figlio.

Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.

Amen

 

La Parola del Papa

È precisamente quello che accade, ha ricordato il Papa, ad «Andrea quando va da Pietro a dirgli: “Abbiamo trovato il Messia, vieni!”. Pietro va e Gesù lo guarda e gli dice: “Tu sei Simone? Sarai Pietro”. Lo aspettava con una missione. Lo aveva amato prima».

Lo stesso avviene «quando Zaccheo, che era piccolo, sale sull’albero per poter vedere meglio Gesù». Il quale «passa, alza gli occhi e dice: “Scendi Zaccheo, voglio andare a cena a casa tua”. E Zaccheo, che voleva incontrare Gesù, si accorse che Gesù lo aspettava».

Ancora, Francesco ha rammentato la storia di Natanaele che «va a vedere colui che gli dicono sia il messia, un po’ scettico». A lui Gesù dice: «Io ti ho visto sotto l’albero di fico». Dunque, «sempre Dio ama per primo». Lo ricorda anche la parabola del figliol prodigo: «Quando il figlio, che aveva speso tutti i soldi dell’eredità del padre in una vita di vizi, torna a casa, si accorge che il papà lo stava aspettando. Dio sempre per primo ci aspetta. Prima di noi, sempre. E quando l’altro figlio non vuole venire alla festa, perché non capisce l’atteggiamento del papà, va il babbo a cercarlo. E così fa Dio con noi: ci ama per primo, sempre».

(Papa Francesco, Meditazione mattutina nella cappella di Casa S. Marta, “Sorpresi da un abbraccio”, Venerdì 8 gennaio 2016)

 

R. Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

 

Venite, cantiamo al Signore,

acclamiamo la roccia della nostra salvezza.

Accostiamoci a lui per rendergli grazie,

a lui acclamiamo con canti di gioia. R.

 

Entrate: prostràti, adoriamo,

in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.

È lui il nostro Dio

e noi il popolo del suo pascolo,

il gregge che egli conduce. R.

 

Se ascoltaste oggi la sua voce!

«Non indurite il cuore come a Merìba,

come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri:

mi misero alla prova

pur avendo visto le mie opere». R.

 

Preghiera finale

Liberati dal giogo del male

battezzati nell’acqua profonda,

noi giungiamo alla terra di prova

dove i cuori saran resi puri.

 

Dal paese d’Egitto ci hai tratti

e cammini con noi nel deserto

per condurci alla santa montagna

sulla quale s’innalza la Croce.

 

Tu sei l’acqua che sgorga dal sasso,

sei la manna che sazia la fame,

sei la nube che guida il cammino

e sei legge che illumina i cuori.

 

Su te, roccia che t’alzi fra noi,

troveremo difesa ed appoggio

e berremo alla fonte di vita

che ci lava dai nostri peccati.

 

Tu ci guidi nell’Esodo nuovo

alla gioia profonda di Pasqua:

dalla morte passando alla vita

giungeremo alla terra promessa. Amen.

(Monache Trappiste di Vitorchiano)