Mercoledì 22 marzo – Terza settimana di Quaresima

Preghiera

Signore Dio nostro, fa’ che i tuoi fedeli, formati nell’impegno delle buone opere e nell’ascolto della tua parola, ti servano con generosa dedizione liberi da ogni egoismo, e nella comune preghiera a te, nostro Padre, si riconoscano fratelli.

Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.

Amen

 

La Parola del Papa

Francesco ha riletto quindi un altro passo della lettera di Giovanni: «In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi». E ha rimarcato che «Dio ci ha amato per primo; lui ci ha dato la vita per amore, ha dato la vita e suo Figlio per amore». Perciò «quando noi troviamo Dio, c’è sempre una sorpresa: è lui che ci aspetta per primo; è lui che trova noi».

Facendo riferimento al passo liturgico tratto dal Vangelo di Marco (6, 34-44), che racconta l’episodio della moltiplicazione dei pani, il Papa ha invitato a guardare Gesù. «Quella gente — ha spiegato — lo seguiva per sentirlo, perché parlava come uno che ha autorità, non come gli scribi». Ma «lui guardava quella gente e andava oltre. Proprio perché amava, dice il Vangelo, “ebbe compassione di loro”, che non è lo stesso di avere pietà». La parola giusta è proprio «compassione: l’amore lo porta a “patire con” loro, a coinvolgersi nella vita della gente». E «il Signore sta sempre lì, amando per primo: lui ci aspetta, lui è la sorpresa».

(Papa Francesco, Meditazione mattutina nella cappella di Casa S. Marta, “Sorpresi da un abbraccio”, Venerdì 8 gennaio 2016)

 

R. Celebra il Signore, Gerusalemme.

 

Celebra il Signore, Gerusalemme,

loda il tuo Dio, Sion,

perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,

in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. R.

 

Manda sulla terra il suo messaggio:

la sua parola corre veloce.

Fa scendere la neve come lana,

come polvere sparge la brina. R.

 

Annuncia a Giacobbe la sua parola,

i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.

Così non ha fatto con nessun’altra nazione,

non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. R.

Preghiera finale

Liberati dal giogo del male

battezzati nell’acqua profonda,

noi giungiamo alla terra di prova

dove i cuori saran resi puri.

 

Dal paese d’Egitto ci hai tratti

e cammini con noi nel deserto

per condurci alla santa montagna

sulla quale s’innalza la Croce.

 

Tu sei l’acqua che sgorga dal sasso,

sei la manna che sazia la fame,

sei la nube che guida il cammino

e sei legge che illumina i cuori.

 

Su te, roccia che t’alzi fra noi,

troveremo difesa ed appoggio

e berremo alla fonte di vita

che ci lava dai nostri peccati.

 

Tu ci guidi nell’Esodo nuovo

alla gioia profonda di Pasqua:

dalla morte passando alla vita

giungeremo alla terra promessa. Amen.

(Monache Trappiste di Vitorchiano)